Ginevra e Gianni si sono conosciuti sulla soglia dei 40 anni e, consapevoli delle implicazioni dell’età sulla fertilità, decidono dopo poco di provare ad avere un bambino. Passano i mesi, ma la gravidanza non arriva.
E con la scoperta dell’infertilità arrivano i sensi di colpa, le difficoltà e le domande che accomunano molte coppie. Pensieri come: “Hai sprecato il tuo tempo, dovevi pensarci prima, hai cambiato troppi partner” affollavano la loro mente. Ci racconta Ginevra che “faceva i conti con la paura di invecchiare senza mai essere chiamata mamma.”
Dopo quasi 3 anni di stimolazioni ormonali e frustrazioni, di stati d’animo controversi che, come raccontano loro: “Ti fanno sentire una coppia difettosa, inadatta, una macchina che non funziona”, decidono di ricorrere alla fecondazione eterologa.
“Grazie al supporto di Genea, siamo riusciti a trovare la forza di andare avanti: un team di professionisti che supporta le coppie e che aiuta a capire quale strada si può intraprendere. Le notizie sul web sono tante e trovare professionisti empatici, che riescono a darti delle informazioni chiare e precise sui percorsi di procreazione medicalmente assistita, è sicuramente un prezioso aiuto, in un momento di confusione generale.”
Il finale della loro storia ha adesso un nome: Matteo.